Vivere con un cane e prendersene cura è un’occasione per noi di riscoprire una vita più sana, il valore di un affetto sincero e disinteressato.
C’è una passione in particolare che accomuna le nostre due specie: la corsa. Il numero di persone che si dedica a questa attività è in costante crescita negli ultimi anni, mentre per definizione il cane è un corridore veloce e resistente e la corsa gli permette di appagare un istinto innato, determinante per il suo benessere psico-fisico, soprattutto se vive in città.
Ma come noi andiamo dal dottore prima di cominciare un’attività sportiva, così è meglio fare un controllo dal veterinario, che attesti la buona salute del nostro cane, per capire se e quanta attività può fare. Per esempio, meglio iniziare a far correre un cucciolo quando lo sviluppo fisico e articolare è giunto al termine, alla fine del primo anno di vita, mentre dopo una certa età è bene non forzarlo troppo.
Ma non tutti i cani sono adatti alla corsa! Prendendo in considerazione la morfologia funzionale, i più adatti sono i cani da caccia, classificati come “galoppatori su lunga distanza”, seguiti a ruota da husky e nordici in genere, che nascono come cani da slitta. Si difendono bene anche i pastori da conduzione (Border collie e Australian, detti trottatori o “tipo della resistenza”) ed i meticci derivati da queste razze. E’ sottinteso poi che molto dipenda anche dal singolo soggetto.
La scelta dell’attrezzatura è fondamentale per dialogare con il nostro cane senza causare danni alla sua salute: il guinzaglio è il legame fisico tra lui e noi, un mezzo di comunicazione attraverso cui passano tutte le nostre tensioni, fisiche e psichiche. Assolutamente sconsigliato il collare in quanto rende più difficile la respirazione e rischia di provocare danni alla zona cervicale ed alla trachea. La scelta verte invece su una pettorina “ad H”, della misura giusta, o un’imbracatura specifica.
Pronti, partenza, via!
Il consiglio è di iniziare con un po’ di corsa libera, ovvero correre con il cane libero là dove è possibile, così che prenda confidenza con questa nuova attività insieme a noi. Si familiarizza con l’attrezzatura e poi si introducono alcuni comandi di base, come ”Pronto!” per partire, ‘’Destra, sinistra!’’ per girare, ’’Stop!” per fermarsi e ”Corri!” per accelerare. Parole semplici e brevi, facili per il nostro compagno da capire, che fanno risparmiare a noi fiato prezioso. Fondamentale che distingua tra passeggiata e corsa: il nostro cane farà presto a capire, in base all’abbigliamento ed all’attrezzatura che sceglieremo, cosa gli stiamo proponendo.
Per le prime volte scegliamo posti poco affollati, per ridurre stimoli e stress: divertirsi insieme è la parola d’ordine, l’esperienza dev’essere positiva!
Per chi si vuole allenare seriamente, si può provare ad uscire 3/4 volte la settimana, lavorando sia su resistenza che su velocità. Si possono eseguire delle ripetute, percorrendo brevi tratti tra 200 e 2000 metri, eseguendo variazioni, accelerando e rallentando ogni 200-300 metri.
Diamo al nostro compagno poche e chiare indicazioni su direzione e intensità della corsa, evitando di utilizzare toni troppo bruschi o perentori, ma sempre cercando di mantenere un’atmosfera piacevole e di divertimento.
Dove e quando si corre meglio insieme al cane?
Gli ambienti ideali da percorrere sono quelli naturali: fondo misto di terra e fango, erba e sassi sono pieni di stimoli e meno stressanti per entrambi. Godersi la natura è uno dei vantaggi della corsa con il cane: parchi e campagna, sempre nel rispetto delle regole, sono quindi le location migliori.
L’ambiente cittadino, di contro, non è certo l’ideale: troppi rumori, traffico di macchine, persone e altri animali distraggono e spaventano i cani. Evitiamo anche di correre su strada soprattutto quando la temperatura supera i 20°C.
Cosa non fare.
Lo scopo è divertirsi insieme. Il cane deve avere il tempo di capire che stiamo facendo una cosa nuova e non una passeggiata qualunque. Mai dunque strattonarlo né forzarlo. Quando è stanco, ci si ferma. Lui tende a seguirci per farci felici, anche controvoglia: occorre, quindi, fare massima attenzione ai segnali di stress.
Infine, evitiamo la corsa quando la temperatura supera i 25°C.
Osserviamo il nostro animale, costantemente, facendo attenzione allo stato di salute delle zampe, controllando se ci sono ferite anche minime al termine di ogni corsa.
Attenzione alla disidratazione ed ai colpi di calore, in estate. Se la respirazione è affannata e accelerata ci si ferma, si cerca una zona in ombra e con l’acqua si raffredda la zona inguinale (mai usare acqua molto fredda, rischierebbe una congestione).
In caso di pioggia asciughiamo il cane al rientro.
Non facciamo mai mangiare o bere troppo il cane, specie di grossa taglia (sono a rischio torsione gastrica!). Prima di uno sforzo intenso sono da evitare i carboidrati: i cani necessitano di grassi, come ad esempio piccoli pezzi di lardo (attenzione però all’inserimento di cibi nuovi perché potrebbero risultare indigesti).
Facciamo passare almeno 3 ore dai pasti prima di andare a correre.
Infine, sapendo che ogni cane ha il proprio carattere, nel caso di soggetti timorosi, evitiamo almeno all’inizio di portarli a correre in orari di punta, quando i parchi sono più affollati di persone ed altri animali. Se incrociamo, superiamo o veniamo superati da altri cani, cerchiamo di evitare il conflitto. L’aggressività è favorita dallo stato di eccitazione generato dalla corsa e dal fatto che i cani siano limitati dal guinzaglio. Cerchiamo di mettere spazio tra il nostro e gli altri animali e avvisiamo sempre gli altri del nostro arrivo.
Qualche attività calmante, come una passeggiata lenta e distesa, al termine della corsa, abbassa il livello di agitazione generato dall’iperattività. Mai fermarsi di colpo e lasciare il cane a se stesso, ma continuiamo a coinvolgerlo e premiamolo sempre quando esprime comportamenti positivi.
Il cane è un animale sociale obbligato, ovvero dipende strettamente da noi e da noi trae massimo beneficio quando ci accompagna nelle nostre attività: qualsiasi cosa facciamo coinvolgendolo aiuta a far crescere il nostro legame con lui.