L’ipertensione è il termine medico per la pressione alta, che è un problema comune in medicina umana, e anche riconosciuto come una condizione comune nei gatti anziani.
Questa condizione clinica può restare invisibile per un lungo periodo: per questo viene solitamente chiamata “killer silenzioso”
Sappiamo bene come i gatti a volte nascondano i sintomi: difficilmente si lamentano o li sentiamo vocalizzare…Il più delle volte ci sembrano solo “diversi dal solito”. Allora, qualche domanda mirata, e noi Medici veterinari scopriamo che magari il nostro micio è un po’ di tempo che si nasconde sotto il letto, si muove poco, non ha voglia di essere toccato.
Una delle problematiche cliniche che può affliggere il nostro gatto (e cane) e di cui difficilmente il proprietario può accorgersi, è l’ipertensione sistemica. La causa più comune di questa problematica è la malattia renale cronica, ma anche le malattie cardio-circolatorie.
Essendo i sintomi legati all’ipertensione subdoli, spesso ci capita di ricevere in visita gatti che mostrano cecità improvvisa: i proprietari notano un atteggiamento di disorientamento, disappetenza, incoordinazione dei movimenti. Il micio può diventare cieco perché ha subito un distacco retinico! In corso di ipertensione sistemica infatti, falliscono i meccanismi di autoregolazione del distretto vascolare ed aumenta il rischio di sviluppo di lesioni a carico degli organi “target”: occhio, cuore, sistema nervoso centrale.
Valori di pressione arteriosa sistemica compresi tra 160 e 180 millimetri di mercurio, pongono il paziente in condizioni di rischio moderato di danno d’organo secondario ad ipertensione, mentre valori superiori a 180 millimetri di mercurio, si associano a rischio elevato.
Il distacco di retina può essere localizzato o diffuso, mono o bilaterale. Fortunatamente, se si interviene in tempo, con terapie ipotensive effettuate nell’arco delle 24-48 ore dall’evento e con un’ accorta terapia sistemica a casa, il danno può essere circoscritto e le lesioni possono migliorare, fino alla guarigione completa. Manifestazione clinica subdola quindi, ma evitabile se ci ricordiamo l’importanza delle visite di routine.