flebotomo

La leishmaniosi è una malattia che oltre ad essere pericolosa per l’uomo colpisce anche i cani. È provocata da protozoi trasmessi dai flebotomi, insetti molto simili alle zanzare.

In Campania è endemica, soprattutto nella zona ai piedi del Vesuvio, ma è molto diffusa anche in altre regioni d’Italia, come il Lazio e la Toscana. Il problema si ripresenta con maggiore virulenza e frequenza ogni estate, quando il caldo e l’umidità favoriscono la proliferazione delle zanzare.

Ecco alcuni consigli del veterinario Mario Fraticelli del movimento «Uomo, natura, animali» (Una).

  • La puntura. I mesi più pericolosi sono quelli tra aprile e ottobre: i flebotomi colpiscono pungendo il naso del cane e la parte interna delle orecchie riversando il parassita nel sistema circolatorio del cane. Agiscono preferibilmente nelle ore notturne e al tramonto e hanno un sistema vero e proprio di «intercettazione» grazie all’attrazione dell’urea e dell’anidride carbonica. Questo flebotomo non ha bisogno di acqua e vive in ambienti protetti come quelli vulcanici ricchi di pietre laviche o di tufo.
  • I sintomi. I primi sintomi della leishmaniosi sono minimi, appena percettibili agli occhi attenti di un padrone amorevole – crescita delle unghie al di là del normale, depigmentazione del tartufo – ma col progredire della malattia, se non viene curata, la salute del cane peggiora: la povera bestia inizia a perdere il pelo, compaiono delle ferite, la pelle si cosparge di piaghe, i tessuti si necrotizzano, le croste cadono e il cane perde sangue. La conseguenza più drammatica è la morte dell’animale.
  • La prevenzione. Non ci sono cani più a rischio di altri, ma ci sono parti del corpo più vulnerabili: il muso, il tartufo, le orecchie, la pancia. Insomma non c’è modo di evitare totalmente le punture di zanzare. Non esiste un vaccino per la leishmaniosi. Si può solo cercare di prevenire il problema con l’uso assiduo di antiparassitari e cautele a difesa del cane, come l’abitudine di non farlo stare all’aperto nelle ore in cui ci sono le zanzare, durante la notte e soprattutto al tramonto. È consigliabile un esame del sangue almeno due volte l’anno, prima e dopo l’estate, in modo da scoprire tempestivamente l’eventuale insorgere della malattia.
  • La cura. La terapia farmacologica è basata sull’utilizzo di cocktail di farmaci che consentono non una vera e propria cura che possa far guarire il cane dalla leishmaniosi- anche se in alcuni casi la malattia è regredita fino a scomparire del tutto – bensì un’azione di contrasto per impedire l’evolversi della patologia stessa, comunque latente. Con un ciclo di cure il cane sta meglio, ma la leishmaniosi non sparisce e può peggiorare in qualsiasi momento, motivo per il quale periodicamente si deve ripetere la cura. Purtroppo con il passare degli anni anche i cani in buone condizioni subiscono danni all’organismo.