L’osteoartrite (o artrosi) del gatto, è una malattia sotto diagnosticata e, molto spesso, ignorata.

Questo perché difficilmente i nostri mici manifestano dolore, anzi, tendono a nasconderlo, magari appartandosi in luoghi isolati o evitando situazioni che possano peggiorare il disagio (saltare, arrampicarsi, cacciare…).

Al contrario di quanto avviene nel cane, il gatto NON  zoppica e questo rende ancora più difficile capire se e dove “ha male”.

Possiamo considerare  campanelli d’allarme situazioni come la minzione inappropriata (il micio non usa più la lettiera), il mancato “grooming” (pulizia del mantello) o la riluttanza a farsi le unghie.

Il proprietario è la soluzione del problema. In una situazione come quella appena descritta infatti, esso è la chiave per mettere in luce il problema “artrosi”: solo chi convive quotidianamente con il proprio gatto può accorgersi dei segnali che potrebbero indicare un dolore articolare.

In questi casi, più che in altre malattie, noi veterinari abbiamo bisogno di collaborare con un proprietario attento ai minimi cambiamenti delle abitudini e dello stile di vita del suo felino. Del resto, solo da una diagnosi corretta e precoce può nascere un trattamento efficace per questa malattia, capace cioè di alleviare veramente le sofferenze del nostro gatto e di conseguenza migliorarne benessere e qualità di vita.

Come nel caso dell’artrosi del cane, non esiste una singola “medicina” per gestire questa malattia, ma si devono utilizzare più trattamenti combinati tra loro e adattati al tipo e alla gravità dell’artrosi in atto: antidolorifici se necessario, integratori e, spesso, una dieta ipocalorica.

La terapia “vincente” rimane sempre una più possibile attenta osservazione da parte dei  proprietari del comportamento e dello stile di vita del proprio  gatto, oltre che una diagnosi precoce da parte di noi veterinari.